header
pranayama-yoga-e-ayurveda.jpg

PRANAYAMA

Secondo lo Yoga la prima cosa importante per la nostra vita è il nostro prana (= nostra energia, nostra forza vitale). Una branca dello Yoga che si occupa della consapevolezza, dell'espansione del prana, della nostra forza vitale si chiama pranayama (prana+ayama => pranayama).

 

Questo testo è tratto da una lezione svolta con il Dr Rajesh, vaidya e insegnante di Yoga. Il testo è puramente a carattere culturale ed evidenzia le interessanti connessioni tra lo Yoga e l'Ayurveda.Ogni asana e suggerimento non è da praticare o da ripetere se non su prescrizione medica o dopo il consulto con un esperto.

PRANAYAMA, LA CONSAPEVOLEZZA DELL'ENERGIA VITALE

Lo Yoga fondamentalmente non è nato come terapia, ma da circa 60 anni viene utilizzato anche come terapia. C'è lo Yoga per il sistema respiratorio, per i disturbi mentali (meditazione ciclica), ci sono 4  tipi diversi di rilassamento, c'è lo Yoga per i dolori (artrite, dolori lombari, cervicale).

Secondo la patologia, secondo i disturbi della persona possiamo consigliare alcuni esercizi di Yoga (posture semplici ad es. per la parte lombare, per l'articolazione del ginocchio, per le spalle, per il collo, da eseguire sul lettino, sulla sedia, in piedi) che possono integrare i trattamenti di Purva Karma. 

 

Secondo lo Yoga la prima cosa importante per la nostra vita è il nostro prana (= nostra energia, nostra forza vitale).  Una branca dello Yoga che si occupa della consapevolezza, dell'espansione del prana, della nostra forza vitale si chiama pranayama (prana+ayama => pranayama). 

 

Secondo l’Āyurveda ci sono tre fonti di energia: ahara, nidra, brahmacarya. 

Secondo lo Yoga ci sono 4 fonti di energia: ai 3 precedenti aggiungiamo il respiro.

L’essere umano fa circa 15/18 respiri al minuto; il neonato fa ca. 30/40 respiri al minuto (dopo 1 anno passano a 30/25; da 2 a 10 anni si fanno 24 respiri).

Secondo lo Yoga noi nasciamo con i respiri contati: nella nostra vita dobbiamo fare un certo numero di respiri.

Il Pranayama è la scienza della Yoga per allungare e/o abbassare il respiro: se respiriamo meno, viviamo di più. 

Analizzando il respiro degli animali, possiamo notare che quello che vive più a lungo è la tartaruga: vive 300 anni – fa 4/6 respiri al minuto, l’elefante vive 150/200 anni; il cane vive 15 anni; la farfalla vive qualche giorno. Chi va in palestra e fa tanta attività fisica invecchia prima.

Il nostro metabolismo si divide in 2 parti: anabolismo e catabolismo. 

Quando siamo nella fase dell’età dominata da Kapha l’anabolismo è più alto del catabolismo; nella fase Pitta l’anabolismo è uguale al catabolismo; nella fase Vāta il catabolismo è più alto dell’anabolismo. 

Idealmente vorremmo essere sempre giovani come nella fase Pitta.

Una soluzione per essere sempre giovani, per il ringiovanimento è il respiro.

 

Pranayama: la scienza del respiro, per riequilibrare la nostra forza vitale

Per il nostro riequilibrio, per la nostra forza vitale, per il nostro metabolismo, per essere sempre giovani, si può attingere al pranayama, che può essere considerato la scienza del respiro. 

Il nostro sistema nervoso autonomo si divide in 2 parti: sistema nervoso parasimpatico (dà più rilassamento) e sistema nervoso simpatico (sveglia e stimola). 

Il sistema nervoso autonomo è controllato dal nostro respiro.

Quindi il nostro respiro è fondamentale. 

 

Lo Yoga ha 3 obiettivi: 

  • rilassare il corpo, tutti i muscoli, le articolazioni; 

  • calmare la mente; 

  • abbassare il respiro (nel senso di rallentare) 

 

Questi 3 fattori devono andare sempre insieme: quando rilassiamo il corpo la mente automaticamente si calma e la respirazione rallenta. Quando calmiamo la mente i muscoli si rilassano e il respiro si abbassa. Abbassando il respiro è più facile calmare la mente e rilassare il corpo. 

Il respiro diventa quindi uno strumento per controllare il corpo e la mente. 

Quando noi respiriamo in fretta la nostra mente va in tilt e i nostri muscoli si irrigidiscono, quando abbassiamo il respiro i muscoli sono più rilassati. 

 

È fondamentale fare delle pratiche respiratorie per prendere consapevolezza del respiro, per controllare il respiro: è la prima cosa, come sincronizzare i movimenti al respiro (movimenti in piedi, seduti, proni e supini). 

 

Tante persone trattengono il respiro, vanno in apnea, fanno una respirazione molto corta. 

Pranayama e respirazione: 3 consigli

  • Respirare sempre dal naso, sia in fase di inspirazione sia in fase di espirazione. Fuori l’aria qualche volta può essere fredda o calda, respirando con il naso la temperatura dell’aria si regolarizza, la bocca non ha questo tipo di controllo per cui respirando con la bocca si immette immediatamente aria fredda o calda all'interno del nostro sistema respiratorio andando incontro a mal di gola, raffreddore, etc. 

  • Nel naso ci sono dei piccoli peli che trattengono i piccoli batteri e altri agenti infestanti (es. polvere) che così non vanno a finire nel nostro sistema respiratorio. In più la mucosa umidifica l’aria, così non arriva aria secca all'interno. La bocca non ha questo tipo di controllo. È importante (ri)educare le persone a respirare con il naso e non con la bocca. 

  • Inspirando profondamente l’addome si deve gonfiare, espirando deve ritirarsi, sgonfiandosi. Tante persone fanno l'esatto contrario. Ciò comporta tensione e alla lunga può causare problemi psicologici. (La respirazione può avvenire in 3 modi diversi) 

 

Per allungare la longevità la respirazione è molto importante, è fondamentale, può essere paragonata alla benzina per la nostra macchina, non possiamo concentrarci senza una buona respirazione 

Per fare qualsiasi tipo di lavoro, fisico o mentale, è molto importante il nostro prana, per avere un'ottima concentrazione, per la memoria, per fare la meditazione, per fare la preghiera, per una crescita spirituale – se una persona non ha il controllo del prana non riesce a passare dall'esterno all'interno, rimane sempre a livello superficiale - se vogliamo creare qualcosa di concreto, di solido nella nostra vita è importante la stabilità del nostro respiro; senza una buona respirazione la mente va sempre in tilt e si perde la concentrazione.

Solitamente le persone che hanno problemi fisici (es. asma), psichici e/o di concentrazione mentale hanno una respirazione molto corta, respirano molto in fretta oppure respirano in modo sbagliato. 

È molto importante osservare come una persona respira ed eventualmente apportare qualche correzione, insegnandogli a farlo in modo corretto. Questo è un consiglio naturale ed economico che le persone accettano facilmente. 

 

Esercizi di scioglimento 

Per contrastare la rigidità è importante sciogliere le articolazioni: quest'obiettivo può essere perseguito con:  

  • jogging avanti (20 volte), indietro (20 volte) e laterale (20 volte); 

  • piegamenti avanti (10 volte) e indietro (10 volte); 

  • piegamenti laterali (10 volte);

 

Per Vāta sono adatte anche le torsioni (regolarizzare l'intestino).
Per Pitta sono indicati i piegamenti in avanti e le torsioni.
 
Per Kapha sono indicati i piegamenti in indietro e le torsioni